Pulire moquette e tappeti: caratteristiche dei pavimenti tessili

Caratteristiche dei pavimenti tessili: come pulire moquette e tappeti

I pavimenti tessili sono i tappeti tradizionali e le moquette che vengono utilizzati in alberghi, teatri, negozi e uffici per le particolari qualità di isolamento termico ed acustico.

pulire la moquette e i tappeti

Cos’è la moquette?

E’ costituita da un supporto di fibre sintetiche (pvc, schiuma di gomma sintetica) o di fibre naturali (juta, schiuma di gomma) su cui viene fissato con un collante il velour, ovvero la parte superficiale.

Quest’ultimo può essere costituito da:

  • fibre naturali di origine vegetale (cotone, cocco) e animale (lana, seta, alpaca)
  • fibre artificiali (poliammide, acetato, polipropilene).

E’ opportuno ricordare che le moquette di fibre naturali vegetali e animali possono essere danneggiate dall’uso di eccessive quantità di acqua, che può fare restringere il supporto di iuta e decolorarlo.

Pulire moquette e tappeti

A seconda del grado di penetrazione dello sporco si decide quale sistema utilizzare:

Sporco superficiale

La pulizia giornaliera rimuove la polvere e lo sporco superficiale che si annida tra le fibre

sporco superficiale moquette

Sporco compattato

La manutenzione periodica asporta lo sporco superficiale compatto che si fissa tra le fibre

sporco compatto moquette

Sporco penetrato sul supporto

L’igiene di fondo toglie lo sporco penetrato sul supporto che può essere aderente alle fibre

sporco profondo moquette

Prima di effettuare qualsiasi tipo di pulizia di manutenzione è necessario provvedere alla rimozione per aspirazione dello sporco e della polvere presente sulle fibre e nel fondo per evitare che riduca l’efficacia della soluzione detergente.

I sistemi per la pulizia/manutenzione della moquette e dei tappeti si differenziano in:

  • Sistemi a secco (completamente a secco o con l’uso di una ridotta quantità di detergente) per la manutenzione frequente periodica. Non bagnano le fibre consentendo un immediato transito della superficie e non procurano eventuali danni alle fibre naturali o al supporto.
  • Sistemi a umido con l’utilizzo di soluzioni detergenti che provocano un elevato grado di umidità. Vengono usati per la pulizia di manutenzione periodica e di fondo.

Infine i tempi di pulizia e i costi al mq sono puramente indicativi perché risentono del:

  • costo del prodotto detergente usato e delle macchine specifiche
  • tipologia e dell’ingombro dei locali da pulire
  • tempo occorrente per il trasloco ed il riposizionamento degli arredi
  • livello qualitativo richiesto
  • tipo e della quantità di sporco presente

 

La manutenzione dei parquet trattati a cera, olio o vernice.

La manutenzione dei parquet.

La manutenzione ordinaria e straordinaria dei parquet trattati a cera, olio o vernice è molto semplice. Il parquet infatti non richiede particolari cure, essendo un tipo di pavimentazione tutto sommato resistente nel tempo.

Pavimento in parquet prefinito rovere.

Manutenzione ordinaria dei parquet verniciati.

Il pavimento verniciato, infatti, ha ricevuto un trattamento superficiale protettivo, che se ben curato, manterrà le sue caratteristiche per lungo tempo, preservando il legno dall’usura e dalla sporcizia e ne manterrà nel tempo caratteristiche e bellezza.

Perché il pavimento in legno si mantenga bello nel tempo è consigliabile osservare alcuni, semplici accorgimenti:
1. Porre all’entrata di casa uno zerbino, per eliminare dalle suole delle scarpe polvere o particelle che potrebbero risultare abrasive a contatto con la superficie del legno;
2. Rimuovere la polvere che si deposita giornalmente, con appositi panni attira-polvere, con scopa a frange o con aspirapolvere;
3. Pulire ogni tanto il parquet con un panno umido e ben strizzato. Per inumidire lo straccio, oltre all’acqua, è possibile aggiungere qualche goccia di detersivo neutro per pavimenti in legno;
4. Da non tralasciare il trattamento periodico con prodotti protettivi – autolucidanti o rilucidabili – a base di resine in dispersione acquosa. Questo va effettuato in base all’intensità di utilizzo e al calpestio del pavimento.
5. Utilizzare sempre dei feltrini sotto le gambe delle sedie.
6. Non bagnare.
7. Pavimenti particolarmente sollecitati potranno essere protetti con apposito POLISH per prefinito.
8. Non usare alcol, ammoniaca o solventi che possano danneggiare la verniciatura.

Questo tipo di accorgimenti, alternati ad una lucidatura anche senza l’impiego di prodotti particolari, è sufficiente a garantire igiene e conservazione nel tempo.

Manutenzione straordinaria dei parquet verniciati.

In una pavimentazione a parquet ciò che può deperire nel tempo è lo strato superiore di vernice. Normalmente nelle aree di maggiore deterioramento la vernice tende a danneggiarsi dopo 6-8 anni. In questo caso si rende necessario l’intervento di un parchettista per togliere lo strato usurato e riverniciare a nuovo il pavimento. Nel caso il danno sia maggiore, sarà maggiore anche lo strato da rimuovere (circa 0,2-0,3 mm). Dopo queste operazioni normalmente il parquet ritorna come nuovo. Un vantaggio delle pavimentazioni in legno è che se adeguatamente trattate e se sottoposte ad una periodica manutenzione sono virtualmente indistruttibili.

Altri interventi di restyling della pavimentazione possono essere, a seconda dei casi:
• la sostituzione degli elementi più danneggiati;
• una nuova levigatura;
• un’accurata stuccatura (nel caso di singole fissurazioni e crepe);
• la carteggiatura (nel caso di piccoli graffi).

Solo in casi eccezionali si può procedere ad effettuare la rilamatura, ovvero una rilevigatura da effettuarsi solo dopo 10-15 anni; l’intervento può essere fatto fino a 7-8 volte sul parquet tradizionale, fino a 2-3 volte con il parquet prefinito.

Manutenzione ordinaria dei parquet trattati a cera.

Perché il parquet trattato a cera si mantenga bello nel tempo è consigliabile osservare alcuni, semplici accorgimenti:

  1. Porre all’entrata di casa uno zerbino, per eliminare dalle suole delle scarpe polvere o particelle che potrebbero risultare abrasive a contatto con la superficie del legno;
  2. Rimuovere la polvere, anche con l’aiuto di un’aspirapolvere;
  3. Pulire ogni tanto il parquet con un panno umido e ben strizzato. Per inumidire lo straccio, oltre all’acqua, è possibile aggiungere qualche goccia di detersivo neutro per pavimenti in legno;
  4. Eliminare le macchie o le eventuali tracce di gomma delle scarpe con lo specifico solvente per cera;
  5. Lucidare periodicamente il pavimento in legno.

Ogni tanto si consiglia anche di rilucidare il pavimento, dopo aver passato un leggero strato di cera liquida su tutta la superficie.

Manutenzione straordinaria dei parquet trattati a cera.

La manutenzione straordinaria del parquet trattato a cera prevede una nuova applicazione di cera, eseguita solo dopo aver pulito tutta la superficie del pavimento in legno con un panno inumidito di solvente a cera. Dopo l’applicazione della cera si procede con la classica lucidatura.

Si consiglia di avvalersi del supporto di personale qualificato per procedere con tali interventi di manutenzione.

Manutenzione dei parquet trattati a olio.

La pulizia dei parquet trattati a olio va eseguita esattamente come per i parquet verniciati. In un secondo momento e attenendosi alle istruzioni del fabbricante, va applicata della cera liquida per parquet trattati ad olio. Il pavimento può essere poi finito con la lucidatrice o con un panno di fibre naturali.

I pavimenti in legno che risultano particolarmente sollecitati potranno essere protetti con apposito olio per la manutenzione.

Si consiglia di avvalersi del supporto di personale qualificato per procedere con tali interventi di manutenzione.

Quanto può durare un parquet?

In un’abitazione normale, con un numero di 4/5 persone, il parquet può durare anche più di cent’anni. Sia che si tratti di parquet tradizionale che di parquet prefinito. A tale proposito e a dimostrazione della straordinaria durata dei pavimenti n legno, va ricordato che nei palazzi storici esistono pavimenti antichi, trattati a cera e senza verniciatura, ancora accettabili.

La differenza tra parquet tradizionale e parquet prefinito.

Per “parquet monostrato” o “tradizionale” si intende un pavimento realizzato con elementi costituiti da un unico strato della stessa specie legnosa.
Il “parquet stratificato” o “prefinito” è invece la pavimentazione costituta da elementi multistrato, ossia composti da due o più strati di legno diverso, di cui quello di calpestio o nobile realizzato in legno massiccio.
Per parlare infine di “parquet”, lo strato nobile del pavimento deve avere uno spessore non inferiore a 2,5 millimetri.

La finitura.

La finitura è il trattamento delle superfici di un semilavorato con vernice o impregnante. Impiegata per proteggere, personalizzare il colore o valorizzare le caratteristiche decorative della specie legnosa scelta, indica anche le operazioni di calibratura e levigatura che precedono i suddetti trattamenti.

I principali trattamenti sono:

  • IL TRATTAMENTO A VERNICE

    I “prefiniti” vengono forniti già verniciati. La particolare tecnica di finitura dello strato nobile calpestabile prevede:

Questo garantisce al prodotto una notevole durezza e resistenza all’usura, rendendo il pavimento praticamente eterno. L’essicazione della vernice in particolari forni a raggi UV rende il prefinito un pavimento fruibile e calpestabile immediatamente dopo la posa in opera.

Parquet prefinito verniciato.

  • IL TRATTAMENTO A CERA

    Le cere per pavimenti di legno sono composte da cere sintetiche e naturali, il più delle volte sciolte in miscele di solventi o disperse in acqua. Fornite sotto forma di paste più o meno viscose o in dispersioni fluide, sono trasparenti o leggermente colorate per regalare particolari sfumature o tonalità al legno trattato.

Caratteristica principale del trattamento a cera è quella di non creare un film uniforme sulla superficie del legno, rispettandone l’aspetto naturale. La protezione di questo trattamento è limitata, per questo va ripetuta nel tempo.

Parquet prefinito trattato a cera.

  • IL TRATTAMENTO A OLIO

    Gli oli impiegati per il trattamento dei pavimenti in legno sono costituiti da miscele di oli siccativi naturali, mixati con cere e resine di varia natura. Solitamente sciolti in solventi organici, possono essere dispersi in acqua. Il loro indurimento avviene sia per evaporazione dei solventi che per reazione chimica all’ossigeno atmosferico, generalmente accelerata con l’utilizzo di opportuni additivi a base di sali metallici.
    Il trattamento a olio non forma un film superficiale, ma produce una sorta di impregnazione del legno, rispettandone e valorizzandone l’aspetto naturale.

Parquet prefinito trattato a olio.

E’ migliore la finitura ad olio o quella a vernice?

La scelta della finitura è molto soggettiva: dipende dal risultato estetico e dalle sensazioni che si vogliono ottenere dal proprio parquet. La finitura a olio regala al pavimento in legno un effetto di grande naturalità, mentre quella a vernice mette in evidenza e valorizza le tonalità, i cromatismi dei tessuti legnosi. Al di là dell’aspetto estetico, però, la finitura deve anche garantire le performance funzionali del parquet. In generale, visto che l’olio richiede più cura e manutenzione, molto spesso si opta per la finitura a vernice.

Quando è il momento di posare il parquet?

È possibile procedere con la posa in qualsiasi momento, l’importante è che il sottofondo sia compatto e asciutto, con un tasso di umidità inferiore all’1,5%. Oltre a questo, tutti gli infissi devono essere montati e funzionanti, le opere murarie terminate, gli impianti elettrici e idraulici perfettamente attivi. La temperatura ambientale non deve essere inferiore ai 10 gradi e l’umidità relativa dell’aria compresa fra il 45 e il 60%. Anche la posa e la lucidatura di altri pavimenti confinanti, ceramici o in altro materiale, devono essere già avvenute, così come la finitura e la verniciatura dei soffitti, la preparazione delle pareti.

Cosa sono i pavimenti in laminato e melaminico?

I pavimenti in laminato non hanno nulla a che fare con i pavimenti in legno: rispetto ai più nobili e pregiati parquet, infatti, sono dei rivestimenti di tipo decorativo che, sfruttando l’esistenza delle resine melamminiche applicate sulla loro facciavista, “sfoggiano” un aspetto molto simile a quello dei pavimenti in legno. Costruiti con materiali di supporto derivati dal legno, come truciolari, MDF o HDF, sono molto sensibili ad eventuali variazioni di umidità ambientale.

La resistenza all’usura del pavimento laminato è certamente maggiore rispetto ad una superficie lignea, ma non potrà mai dirsi giustificata per un normale uso in abitazioni civili, dove sono comunque richiesti requisiti qualitativi che solo il legno, con la sua naturalità e genuinità, può offrire. Non solo: il parquet in legno è più resistente rispetto al parquet laminato e anche rispetto ad una superficie di ceramica che, urtata inavvertitamente da un corpo duro, può scheggiarsi e frantumarsi in più parti.

Che cos’è l’MDF (Medium Density Fibreboard)?

L’MDF (Medium Density Fibreboard), conosciuto anche come Medium Density è la struttura del parquet in laminato ossia il materiale principale con cui sono costituiti i pavimenti in laminato che poi utilizzano appunto laminato plastico o melaminico come materiali di finitura.

Con l’acronimo MDF si intende un derivato del legno: un pannello di fibra a media densità prodotto per via secca, normalmente realizzato utilizzando un adesivo a base di urea-formaldeide. L’MDF, che è molto diffuso, fa parte della famiglia dei “Pannelli di Fibra”, famiglia che si suddivide in tre categorie distinte in base al processo impiegato e alla densità: bassa (LDF), media (MDF) e alta (HDF).

Articolo tratto da berti.net