Manutenzione delle superfici in marmo

Il marmo è una roccia metamorfica composta prevalentemente di carbonato di calcio. Esiste una grande varietà di marmi, con differenti caratteristiche strutturali e cromatiche. Considerato “eterno” in quanto resistente agli urti e alle abrasioni, in realtà il marmo è poroso e sensibile alle macchie e agli acidi. Non è impermeabile e si sporca facilmente. Per questo è importante prendersene cura fin dalla posa, pulendolo con detergenti neutri e trattandolo con prodotti antimacchia specifici.

E’ importante scegliere il prodotto corretto in base al materiale, la sua collocazione (interno, esterno), il tipo di protezione (es.idrorepellente o antimacchia).

L’infiltrazione di sostanze liquide nei rivestimenti interni in marmo è causa di numerosi problemi: è inevitabile che quando si tratta di un bagno o una cucina il marmo venga a contatto con cibi, bevande, saponi, oli, caffè e questo porta alla formazione di macchie la cui totale rimozione può essere difficoltosa o addirittura impossibile. Esistono trattamenti rivoluzionari per la pietra naturale che proteggono marmi, onici e soft quarziti con finitura lucida da macchie e corrosione causate dal contatto con cibi a base acida, senza alterare il colore e le proprietà specifiche della pietra naturale. Inoltre, garantiscono la massima protezione idro e olio repellente contro macchie e corrosione causate da oli e sostanze grasse.

I pavimenti interni possono aver bisogno di una protezione di finitura per preservarli dall’usura superficiale causata dal calpestio frequente o dallo spostamento di sedie e mobili.

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Se si parla di proteggere il marmo dall’esterno, va chiarito subito che l’acqua riesce a provocare danni molto più gravi di quelli che vengono causati da una macchia di sporco o umidità. Il processo di deterioramento dei materiali di costruzione come il marmo è dato proprio dall’infiltrazione di acqua (basti pensare ai danni causati dal ciclo gelo e disgelo). Nel momento in cui la temperatura è bassa se l’acqua riesce ad infiltrarsi attraverso i pori del marmo e nella fase successiva si trasformasse in ghiaccio, si assisterebbe ad un aumento del volume e questo sottoporrebbe il materiale lapideo ad una fortissima pressione dall’interno che a sua volta porterebbe ad un processo di disgregazione. Molto simile al processo appena descritto è quello dell’infiltrazione nel marmo e nei materiali da costruzioni di sali disciolti in acqua.

Questi sali comprendono per esempio i solfati derivanti dalle piogge acide, il cloruro di sodio (antigelo in strada), malte o cementi non appropriati all’uso specifico. Una volta che questi sali vengono trasportati nei pori del materiale dall’acqua, possono cristallizzarsi e aumentare di volume. Inoltre i sali, essendo igroscopici, portano ulteriore umidità, infatti quando si parla di un muro o di un pavimento umido, la causa è proprio la presenza di questi sali e tutto ciò può essere evidenziato da incrostazioni bianche (effiorescenze).

Un buon metodo per verificare se un protettivo è efficace è quello di mettere delle gocce d’acqua sulla superficie del marmo trattato: se in corrispondenza delle gocce il materiale si scurisce significa che l’acqua è penetrata e quindi c’è bisogno di rinnovare il trattamento. Un aspetto da tenere in considerazione è quello che nel caso non si abbia il cosiddetto effetto perla sulla nostra superficie non significa che il prodotto non ha funzionato, questo tipo di effetto solitamente si ottiene nel momento di cui il protettivo sia stato applicato da poco e si riduce nel corso del tempo. Ci sono diversi tipi di protettivi e diversi effetti di conseguenza, alcuni prodotti agiscono senza cambiare l’aspetto visivo del marmo ed il colore. Altri possono avere effetti estetici come l’effetto bagnato che ravviva il colore del materiale lapideo. Anche la quantità di protettivo per marmo da applicare varia a seconda del tipo di finitura Una finitura lucida assorbirà meno di una grezza. E’ consigliabile dare una prima mano e aspettare alcuni minuti: se il materiale assorbe completamente il protettivo occorre dare una seconda mano. Se il protettivo rimane sulla superficie lapidea per più di venti minuti è necessario rimuovere l’eccesso con un panno e non è necessario applicare alcun altro prodotto.

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